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sabato 14 marzo 2015

Festival Nazionale dell'Astronomia e dell'Osservazione - Campobasso dal 14.03.2015 al 03.05.2015

Festival Nazionale dell'Astronomia e dell'Osservazione

Campobasso 
dal 14.03.2015 al 03.05.2015



Un lungo Festival tutto da esplorare

Sarà inaugurato domani (14.03.2015) a Campobasso il 1° Festival Nazionale dell’Astronomia, che proseguirà fino al prossimo 3 maggio. L’INAF ha dato il suo sostegno all’iniziativa, la prima del genere in Italia, e sarà presente nell’ambito del Festival con un Planetario dedicato ai più piccoli aperto per l’intera durata della kermesse e altri appuntamenti

di Francesca Aloisio
 
Durerà quasi due mesi il Primo Festival Nazionale dell’Astronomia e dell’Esplorazione, fortemente voluto dalla Regione Molise e che verrà inaugurato domani presso l’Auditorium del Palazzo ex GIL di Campobasso. La cerimonia avrà luogo alle 19.00.
 All’inaugurazione presenzierà Giovanni Bignami, il Presidente dell’INAF, per una ‘chiacchierata tra le stelle’ con la giornalista dell’Ansa Enrica Battifoglia, cui seguirà una conferenza spettacolo organizzata dall’INFN. Un’esperta in comunicazione scientifica e uno scienziato e divulgatore: si discuterà di spazio tra passato, presente (con l’effetto Samantha Cristoforetti) e futuro e si parlerà di giovani e ragazzi che sono i veri destinatari del messaggio di ottimismo e speranza che la Regione Molise vuole lanciare anche grazie a questo Festival.

Sono molte le anime che daranno vita al Festival molisano, pensato per avvicinare i ragazzi, ma non solo, al mondo dell’Astronomia e dell’Esplorazione. Titolo di questa prima edizione è: ‘Universo accessibile’.
 
Il Presidente dell’INAF è stato tra coloro che fin dall’inizio hanno creduto nelle possibilità di riuscita dell’evento, prendendo parte anche ad un grande flashmob organizzato a Milano lo scorso dicembre per attirare l’attenzione sulla fase di lancio dell’iniziativa. E a quanto pare ha funzionato. 
 
Sono infatti ad oggi più di 7.000 le prenotazioni registrate per partecipare alle attività del Festival, che si svolgeranno nei locali destinati ad hoc all’iniziativa nei saloni della scuola primaria “Enrico D’Ovidio”: tre piani lungo i quali sono stati allestiti laboratori, una mostra arrivata dritta dritta dal Museo della Scienza di Torino, installazioni dell’INAF e dell’INFN.
 
Per la gioia di grandi e piccini l’INAF sarà presente per l’intera durata del Festival con il Planetario allestito nel cortile del Palazzo ex GIL e la cui animazione sarà gestita dall’associazione SOFOS. 

Non perdete l’occasione di visitare una città che nasconde molte bellezze e che si vuole aprire ai visitatori offrendo il meglio della divulgazione scientifica in Italia.

(Credits: Francesca Aloisio e Media Inaf)


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venerdì 13 marzo 2015

C'è acqua su Ganimede

Hubble conferma, c’è acqua su Ganimede

Gli scienziati stimano che il mare sia spesso 100 chilometri e si trovi sotto 150 chilometri di crosta, soprattutto ghiaccio. Di fatto questo risultato appare confermare un'ipotesi esistente già dal 1970, poi ribadita grazie alla sonda Galileo della NASA che ha misurato il campo magnetico di Ganimede nel 2002.

La più grande delle lune di Giove si chiama Ganimede ed è una delle cosiddette lune medicee, come volle definirle il loro scopritore, Galileo Galilei. Ganimede è anche l’unica luna che ha un proprio campo magnetico, che produce, in stretta relazione con il campo magnetico di Giove, aurore ai suoi poli.

Grazie ad esse ma soprattutto grazie alla versatilità oltre che alla capacità del più famoso telescopio spaziale al mondo, l’Hubble Space Telescope, gli uomini della NASA hanno confermato l’ipotesi che Ganimede nasconda nel sottosuolo un oceano d’acqua ben più vasto degli oceani terrestri messi insieme.

«Questa scoperta segna una tappa significativa ed evidenzia le potenzialità di Hubble», ha dichiarato John Grunsfeld, amministratore aggiunto del Science Mission Directorate della NASA. «Nei suoi 25 anni di orbita, Hubble ha fatto molte scoperte scientifiche nel nostro sistema solare. Un oceano in profondità sotto la crosta ghiacciata di Ganimede apre ulteriori possibilità interessanti per la vita oltre la Terra».
Infatti, identificare l’acqua liquida è cruciale nella ricerca di mondi abitabili oltre la Terra e per la ricerca di vita, come noi la conosciamo.

Come abbiamo detto il campo magnetico di Ganimede è in relazione con quello di Giove e quando quest’ultimo cambia provoca un’oscillazione delle aurore sulla luna, una sorta di dondolio. Grazie a Hubble è stato possibile studiare questa oscillazione per conoscere meglio l’interno di questo satellite gioviano.
«Mi sono sempre chiesto come si possa usare un telescopio in altri modi», ha detto Joachim Saur dell’Università di Colonia. «C’è un modo si potrebbe usare un telescopio per guardare all’interno di un corpo planetario? Poi ho pensato, le aurore! Perché le aurore sono controllati dal campo magnetico, se le si osserva in modo appropriato, si impara qualcosa sul campo magnetico. Se si conosce il campo magnetico, poi si sa qualcosa circa l’interno della luna».

Se fosse stato presente un oceano di acqua salata, il campo magnetico di Giove avrebbe creato un campo magnetico secondario nell’oceano che avrebbe contrastato quello del pianeta gassoso. Questo “attrito magnetico” avrebbe dovuto rallentare il dondolio delle aurore. E in effetti questo presunto oceano sotterraneo “combatte” il campo magnetico gioviano così fortemente da ridurre il dondolio delle aurore a 2 gradi, invece dei 6 gradi stimati in assenza di questo oceano sotterraneo.

Gli scienziati stimano che il mare sia spesso 100 chilometri e si trovi sotto 150 chilometri di crosta, soprattutto ghiaccio. Di fatto questo risultato appare confermare un’ipotesi esistente già dal 1970, poi ribadita grazie alla sonda Galileo della NASA che ha misurato il campo magnetico di Ganimede nel 2002.

(crediti: Francesco Rea - Media Inaf)