Si chiama William Millay ha 22 anni e dal 2007 era agente
della polizia militare in Alaska, in servizio a Joint Base Elmendorf-Richardson
nei pressi di Anchorage (Alaska).
Dopo approfondite indagini è stato condannato a una pena
detentiva di 16 anni per aver tentato nel 2011 di vendere documenti
classificati di difesa nazionale ad una persona che credeva fosse un ufficiale
dei servizi segreti russi e che in realtà era un agente sotto copertura del
FBI.
Lo stesso Millay non soddisfatto della tentata vendita,
aveva cercato in varie occasioni di coinvolgere nei suoi traffici anche altro
personale militare.
Ciò che fa riflettere è che questo personale militare non ha
mai denunciato i fatti di Millay.
Nonostante il soggetto fosse conosciuto per le sue opinioni dure
e radicali sulle Forze Armate e il Governo degli Stati Uniti, il suo operato
non è stato per ideologia ma esclusivamente per il misero denaro,
corrispondente ad una paga mensile.
L’FBI attentissima al problema, da
una priorità molto alta alle indagini di controspionaggio e sta cercando di far
aumentare la consapevolezza della minaccia insider e dei gravissimi danni che
essa rappresenta per la sicurezza nazionale. Se un caso del genere è successo
in Alaska, può succedere ovunque.