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lunedì 4 febbraio 2008

Iran - Test di lancio spaziale

IranTest di Lancio Spaziale

Nella giornata di oggi, 4 febbraio 2008, su comunicazione dell’Agenzia Iraniana “Irna”, tutte le maggiori testate giornalistiche hanno battuto la notizia dell’”Inaugurazione del Programma Spaziale Iraniano”. Effettivamente, e non è certo una novità visto che si tratta del “secondo lancio” (vsd di seguito), oggi l’Iran ha effettuato, da un luogo imprecisato del proprio territorio, il lancio di prova del Razzo denominato “Kayoshkar 1” (Ricercatore 1), che probabilmente, nel marzo del 2009, dovrà portare in orbita il futuro satellite denominato “Omid” (Speranza). All’inaugurazione dell’odierno lancio, presso il Centro Aerospaziale del Ministero della Difesa Iraniana, ha partecipato attivamente, azionando personalmente il comando, il Presidente Iraniano Mahmud Ahmadinejad. Il razzo ed il vettore sono stati costruiti interamente in Iran. La tecnologia usata dall’odierno Razzo è basata sul missile militare “Shahab 3” che ha una gittata massima di 1.600 km.
Al riguardo, la TV iraniana non ha mostrato nessuna immagine del lancio ma solo quella del trasporto del vettore.

Missile Shahab 3

Da notare che ultimamente l’Iran ha lanciato, per la sua prima volta e nel corso delle Grandi Manovre militari denominate “Grande Profeta 2”, missili Shahab 3 dal deserti nei pressi della città di Qom, posta a circa 150 km da Theran.


Missile Shahab 3 e 3a

L’Iran non è nuova a proclami di esecuzioni di progetti spaziali. Già in passato, dal 2000 in poi, aveva pubblicizzato progetti, realizzati solo in parte e non sul territorio iraniano. Il programma doveva essere svolto entro il 2010.

Satellite "Mesbah" (Lanterna)

Uno di questi prevedeva la partecipazione (nel 2003) di tecnici italiani (Carlo Gavazzi Space) per la costruzione di satelliti commerciali e monitoraggio. Il progetto era denominato “Mesbah” (Lanterna) e doveva orbitare a 900 km di altitudine. Il satellite era forma di cubo, 50 cm su un lato con una massa di 60 kg (132 lb), il razzo vettore doveva essere un shahab 3. La fase di laboratorio (2004) fu portata a termine e originariamente il lancio era previsto per il maggio 2005.

Un’altro progetto, poi portato a termine e quello in collaborazione con la Russia.
Il mattino di giovedì 27 ottobre 2005, l’Iran lancia nello spazio il suo primo satellite dalla base di Plesetsk nel nord della Russia, aggiungendosi così a un ristretto numero di paesi. Il satellite Sinah-1, progetto congiunto tra Russia e Iran, verrà usato per riprendere immagini dell’Iran e per monitorare calamità naturali. Il satellite, costruito dalla ditta russa Polyot con sede nella città siberiana di Omsk, fu lanciato da un razzo Kosmos 3M. Il direttore generale delle industrie elettroniche iraniane Ebrahim Mahmoudzadeh disse che Sinah-1 era il risultato di anni di ricerche e 32 mesi di costruzione.

Sinah-1

Monitoraggio in tempo reale del Satellite Sinah-1

Secondo Mahmoudzadeh il satellite, costato 15 milioni di dollari, contiene un sistema di telecomunicazioni e telecamere che saranno usate per monitorare le risorse agricole e naturali dell’Iran e potrà anche essere utilizzato in seguito a disastri naturali come i terremoti. Il satellite, sempre secondo Mahmoudzadeh, rappresenta solo il primo passo nel programma spaziale iraniano, “un modello iniziale per quanto concerne know-how ed esperienza”.

Lanci dalla Base di Plesetsk nord della Russia

Il lancio era stato programmato per la fine di settembre, ma è stato rimandato per problemi tecnici. Il programma spaziale iraniano era stato annunciato nel 1998 dall’allora ministro della Difesa, ammiraglio Ali Shamkhani. L’Iran diventa così il 43° paese che possiede propri satelliti. Insieme a Sina-1 furono messi in orbita satelliti cinesi, russi ed europei.

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