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giovedì 22 novembre 2007

Giugiaro sempre Giugiaro, a Paolo portalo con te!

Spazio: Giugiaro, io designer della Missione Esperia di Nespoli
(Fonte Adnkronos 30/07/07 – Filas 23/07/07)


Roma, 30 lug. - (Adnkronos) - Si è immaginato "a bordo di una navicella spaziale in orbita intorno alla Terra ad osservare lo spazio dall'oblo'". Cosi' Giorgetto Giugiaro, uno dei pionieri del design italiano, racconta come si è ispirato per disegnare il logo della prossima missione spaziale Esperia, che vedrà andare in orbita un altro astronauta italiano, Paolo Nespoli dell'Esa, che sulla Iss porterà un nuovo Nodo a bordo dello Shuttle. Il fondo nero, la scia gialla dello Shuttle, due pianeti e la sagoma della stazione spaziale, in basso il tricolore italiano. Giugiaro il logo di Esperia l'ha visto così.
Descrivendo quindi in dettaglio le diverse immagini che compongono il logo della missione Esperia, Giugiaro aggiunge: "La cometa rappresenta lo Space Shuttle lanciato nello spazio che va a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale creando un legame intimo e consolidato". "Un ponte immaginario – spiega - tra Luna e Marte, tra l'uomo e le sue ambizioni più grandi, tra passato e futuro di questa affascinante e incredibile avventura umana, dove i pianeti sono simbolizzati da due semicerchi nei loro colori tradizionali: uno bianco, l'altro rosso".
"La grafica - sottolinea ancora Giugiaro - è essenziale, semplice, diretta: rimane così facilmente impressa nella memoria dell'osservatore. Gli oggetti posti in prospettiva assicurano una visione tridimensionale della scena. E l'italianità dell'evento sta nella piccola bandiera stilizzata posta accanto al nome Esperia". E anche il nome di questa nuova missione nel primo avamposto umano nello spazio ha un suo significato.
"La missione è stata chiamata Esperia, - spiega l'Asi - dal nome che gli antichi Greci usavano per riferirsi alla penisola italiana. Il nome scelto vuole sottolineare che la missione di Paolo Nespoli sarà una grande dimostrazione di tecnologia italiana, con la consegna del Nodo 2 della Stazione Spaziale Internazionale, costruito in Italia". Da questa missione, sottolinea ancora l'Asi, "deriva un'opportunità della visione dell'Asi e dell'industria italiana, capaci di sviluppare e fornire alla Nasa tre containers pressurizzati (i cosiddetti Multi Purpose Logistic Modules - Mplm) nell'ambito di un accordo bilaterale".
E come risultato dell'accordo, l'Asi ha ottenuto sei possibilità di volo sullo Shuttle. La stretta cooperazione tra Esa e Asi ha fatto sì che questa flight opportunity in particolare fosse affidata a Paolo Nespoli, un astronauta dello European Astronaut Corps. La prima di queste possibilità era stata affidata invece a Umberto Guidoni, che trascorse 10 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nell'aprile del 2000, poi è stata la volta di Roberto Vittori con la Soyuz.

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